27 aprile 2025 - Seconda Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia
At 5,12-16 / Sal 117 / Ap 1,9-11.12-13.17-19 / Gv 20,19-31
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)
27 aprile 2025 - Seconda Domenica di Pasqua o della Divina Misericordia
At 5,12-16 / Sal 117 / Ap 1,9-11.12-13.17-19 / Gv 20,19-31
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)
Cristo si rivolge agli apostoli augurando: “Vi lascio la pace, vi do la mia pace”. Il Signore ci conceda “unità e pace secondo la sua volontà” e doni “la pace ai nostri giorni” e a tutti coloro che soffrono guerra e distruzione. Ogni volta che Gesù appare agli apostoli, augura loro la pace, sapendo quanto la desiderassero… e affidandogli il potere di rimettere i peccati, Cristo porta la pace nell’anima inquieta. L’anima ha nostalgia di Dio. La pace con Dio è il fondamento della pace tra gli uomini. Liberato dalla schiavitù del peccato, l’uomo è libero e in pace, ha l’anima in festa, in pace. La pace è il grande dono pasquale. È partendo dalla pace, appoggiandosi ad essa, che si può stabilire la pace esteriore: in famiglia, fra vicini, in seno alla Chiesa, tra i popoli. Dio chiama tutti gli uomini ad unirsi al suo popolo unico. Il suo desiderio, che è di riunire tutti gli uomini in seno ad un’unica comunità per salvarli, è già espresso nell’Antico Testamento. Gli Ebrei capirono di essere un popolo unico nella lontana notte di Pasqua in cui Dio li separò dagli Egiziani ed indicò loro la Terra promessa. La Pasqua viene per ricordare questo avvenimento alle generazioni successive: in questo giorno ogni ebreo ha il sentimento di essere di nuovo condotto fuori dall’Egitto per essere salvato. Allo stesso modo, il nuovo popolo di Dio è nato il giorno di Pasqua, quando la concordia eterna fu rinnovata e suggellata dal sangue del Figlio di Dio. Questo popolo creato da Cristo è precisamente la Chiesa.
di Enzo Bianchi, Il Fatto Quotidiano - 23 Aprile 2025
In questi giorni sento molti dire con tristezza: “Proprio in quest’ora tenebrosa per il mondo non doveva andarsene perché era un uomo di pace, un’autorità che riceveva un certo rispetto e ascolto da molti”. E invece anche lui, questa quercia della speranza, come tutti ha conosciuto la morte dopo una malattia e una vecchiaia faticosa.
Francesco, un papa che voleva essere fratello come noi senza nessuna superiorità. Per questo all’inizio del pontificato, mostrandosi per la prima volta dinanzi ai fedeli raccolti in piazza San Pietro, non si presentò in una forma benedicente, ma si inchinò e chiese umilmente al popolo di invocare prima su di lui la benedizione.
Per questo negli ultimi giorni si fece vedere in San Pietro come un vecchio uscito da un ricovero, con una coperta, i pantaloni neri, una maglietta bianca, senza croce pettorale e abiti pontifici, quasi a dire: “Sono con voi, fratelli e sorelle, solidale nella vicenda umana fino alla debolezza, all’infermità...”.
Francesco sarà ricordato come il papa umano già da come professava la fede in Gesù uomo, realmente uomo, e per questo rivelatore di Dio suo Padre, ma anche perché lui stesso narrava e testimoniava Dio.
Ha vissuto un pontificato faticoso anche se le sue forze e le sue speranze non sono mai venute meno perché era un uomo di preghiera. In lui risplendeva come magistero scaturito in modo autorevole, il messaggio del Vangelo della pace. Francesco si accorgeva che stava dilagando una seduzione della guerra in molte parti del mondo, soprattutto presso le grandi potenze. Tornava una terribile corsa al riarmo motivato non tanto da una reale paura dell’altro, di un nemico, quanto dal bisogno del capitalismo di produrre armi e venderle, soprattutto ai paesi più poveri. Questo riarmo, che molti vorrebbero giustificare con ragioni di difesa, risponde a una inconfessabile sete di potere che non può non essere sete di sangue. Quel che avviene a Gaza non è solo la vergogna di Israele ma di chi in Occidente fornisce le armi e appoggia la guerra di Israele contro quel popolo di palestinesi, ridotti a straccioni senza più patria, senza cibo, senza più diritti riconosciuti. Solo Francesco, a costo di essere accusato dal governo di Israele di antisemitismo, gridò e urlò in difesa di chi non ha più lacrime per piangere.
Chi adesso alzerà la voce, si farà voce di tutti quei gemiti e quei pianti di vittime innocenti? Non mi sembra che anche nella chiesa cattolica ci siano altre voci, altrettanto limpide, non ambigue e forti! Perché in Papa Francesco c’era la profezia che non abita mai la burocrazia.
“No al riarmo!” è il grido di pochi, ormai soffocato dallo strepito di chi chiede di armarsi in vista della difesa. E confesso la mia tristezza per il fatto che anche voci di amici, solidali fino a ieri nelle battaglie per la libertà, la giustizia e la pace, oggi parlano un’altra lingua: non li riconosco più.
Sono un cittadino europeo ma anche cristiano e leggo l'Apocalisse che mi ammonisce e mi invita a discernere la presenza della guerra come idolo che seduce all’orizzonte della storia. E se la seduzione avviene accenderà la devastazione, una decreazione del mondo, e rispunteranno l'odio, la violenza e la morte. In realtà gli umani non vogliono questo, eppure possono essere ancora una volta ingannati dall’idolo del riarmo come difesa e possibilità di pace. Ma questa è una falsità.
Le ultime parole dette in pubblico da Papa Francesco in pianto: “Quanta volontà di morte vediamo ogni giorno! ... Noi che siamo chiamati alla vita”.
IMPEGNI E INIZIATIVE DELLA DIOCESI
Mercoledì 30 Aprile: “Lavorare insieme per uscire dalla tempesta”
Preghiera e riflessione con il Vescovo Giuliano
ore 20.30: Istituto S. Gaetano, Via Mora 12, Vicenza
IMPEGNI E INIZIATIVE DELL’UNITA' PASTORALE
Conferenza San Vincenzo U.P.
La Conferenza San Vincenzo dell’U.P. ringrazia per la generosità il gruppo dei ragazzi cresimandi di San Pio X che con i loro animatori hanno effettuato una raccolta molto sostanziosa di generi alimentari dimostrando attenzione e vicinanza alle persone bisognose della nostra comunità.
Domenica 27 aprile: Celebrazione dei Battesimi U.P.
Ore 10.00: S. Messa e Battesimi (San Pio X)
Domenica 4 maggio: Prima Eucaristia (Madonna della Pace)
ore 11.00: S. Messa di Prima Eucaristia (ragazzi di seconda media)
Lunedì 5 maggio: Formazione animatori Gem/Ges
Ore 20.50 in centro parrocchiale a S Pio X
Mercoledì 7 maggio: Ministri straordinari della Comunione U.P.
Incontro formativo
Per favorire la partecipazione all’incontro ci sono due possibilità di orario: ore 17.00 oppure ore 20.45 (Centro comunitario Madonna della Pace)
Grazie della generosità
Colletta pro Casa circondariale (255 euro)
Offerte ulivo benedetto 459,00 (a san Pio X), 493,70 (a Madonna della Pace)
Colletta Terra Santa 165 euro
Battesimi 2025
Cammino battesimale
“Il Battesimo ci inserisce nel corpo della Chiesa, nel popolo santo di Dio. E in questo corpo, in questo popolo in cammino, la fede viene trasmessa di generazione in generazione: è la fede della Chiesa”.
Il dono del Battesimo apre la tua vita all’azione di Gesù che entra nel tuo cuore e nel tuo cammino, costruendo assieme a te una profonda e speciale relazione.
Altro dono grande che il Battesimo porta con sé è l’ingresso nella vita della comunità che ti accoglie, ti abbraccia, ti accompagnerà sempre nei tuoi passi.
Il Signore vi benedica, accompagni la vostra gioia, renda feconda e fruttuosa la vostra vita nel dono del Battesimo che chiedete e già illumina il vostro cammino.
Da questa pagina del Sito sono pubblicati i due percorsi comunitari in preparazione al Battesimo generalmente proposti e organizzati ogni anno nel periodo di primavera e di autunno.
CLICCA QUI PER SCARICARE IL PERCORSO BATTESIMALE 2025
Buon cammino
«Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. È un modo di dire che sono una benedizione. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo vogliamo lascare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. Credo che una delle possibili risposte si trova guardando voi, ognuno di voi: vogliamo lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti, e, se non si offende, io direi suocera perfetta. Non esistono. Ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità».
(Papa Francesco, testo tratto dal Viaggio apostolico a Cuba, 22 settembre 2015)
Insegnami ad ascoltare, o mio Dio,
chi sta accanto a me,
la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi.
Aiutami a capire che, per quante parole io possa udire,
il messaggio è: "Accoglimi come persona. Ascolta me".
Insegnami ad ascoltare, o Dio premuroso,
i lontani, il bisbiglio dei senza speranza,
il lamento dei dimenticati,
il grido degli angosciati..
Aiutami ad avere meno paura,
a fidarmi della voce interiore,
che risuona nel mio intimo.
Insegnami ad ascoltare, Santo Spirito,
la tua voce, nell'attività e nella noia,
nella sicurezza e nel dubbio,
nel rumore e nel silenzio.
Ruth Mc Lean
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore...
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore.
Il progetto nasce dalla constatazione che nel nostro quartiere di San Pio X poche sono le occasioni dedicate ai bambini dai 6 ai 10 anni (età caratterizzata da forte crescita e numerosi cambiamenti) per incontrarsi e divertirsi assieme di Domenica..