16 novembre 2025 - 33a Domenica del Tempo Ordinario
Ml 3,19-20 / Sal 97 / 2Ts 3,7-12 / Lc 21,5-19
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)
16 novembre 2025 - 33a Domenica del Tempo Ordinario
Ml 3,19-20 / Sal 97 / 2Ts 3,7-12 / Lc 21,5-19
Commento Video al Vangelo della Domenica (a cura della Diocesi di Vicenza)

I discepoli ammirano l’architettura del tempio. Gli occhi di Gesù si spingono più in là: egli vede la distruzione di Gerusalemme, i cataclismi naturali, i segni dal cielo, le persecuzioni della Chiesa e l’apparizione di falsi profeti. Sono manifestazioni della decomposizione del vecchio mondo segnato dal peccato e dalle doglie del parto di nuovi cieli e di una terra nuova. In tutte le pressioni e le estorsioni esercitate sulla Chiesa, noi non dovremmo vedere qualche cupa tragedia, perché esse purificano la nostra fede e confortano la nostra speranza. Esse sono altrettante occasioni per testimoniare Cristo. Altrimenti il mondo non conoscerebbe il suo Vangelo né la forza del suo amore. Ma un pericolo più grande incombe su di noi: si tratta dei falsi profeti che si fanno passare per Cristo o che parlano in suo nome. Approfittando delle inquietudini e dei rivolgimenti causati dalla storia, i falsi profeti guadagnano alle loro ideologie, alle loro idee pseudo-scientifiche sul mondo e alle loro pseudo-religioni. La vera venuta di Cristo sarà invece così evidente che nessuno ne dubiterà. Gesù incoraggia i suoi discepoli di ogni tempo a rimanere al suo fianco sino alla fine. Egli trasformerà tutte le infelicità, tutti i fallimenti e persino la morte del martire in risurrezione gloriosa e in adorazione.
di Elena Granate (Avvenire)
Viviamo immersi in un’economia che trasforma tutto in merce: casa, turismo, finanza, salute, lavoro, città. Non sono più ambiti separati, ma facce di un unico modello estrattivo che converte spazi, relazioni, tempo, affetti e vite in beni di consumo. Eppure l’homo oeconomicus non esiste davvero: l’uomo reale è più complesso, come ricordano Sen e Ostrom, riferimenti dell’economia civile. Ma, nota con ironia Timothée Parrique, «siamo sempre in tempo a diventarlo».
L’ambiente ci plasma: quando tutto parla la lingua del profitto, quella logica diventa anche la nostra. Si restringono desideri e aspettative e spariscono cortesia, gratuità, dono, tolleranza. La mercificazione non cambia solo la gestione dei beni, ma il senso stesso delle attività umane. Jacques Généreux chiama questo processo “dissocietà”, un mondo dove la competizione sostituisce la cooperazione.
Quando lo scambio commerciale domina ogni relazione, diventa quasi impossibile vivere fuori dal mercato. Lo vediamo nel turismo e negli affitti: abituati a riscuotere rendite elevate, è difficile tornare a rapporti economici proporzionati. Marx parlava del “feticismo della merce”: oggi è una vera droga. Se posso chiedere il massimo per un affitto breve, cosa mi spinge a non farlo? Quali anticorpi etici possono orientare le mie scelte?
Sappiamo però che sono le relazioni non commerciali a creare coesione sociale. La mercificazione erode questo cemento: ciò che era un debito sociale unico diventa un debito monetario impersonale, che si tratti di un Airbnb, di lezioni online, di un concerto o di un Uber.
Per questo riflettere oggi sulla sostenibilità, sul welfare e sul Terzo settore – come faremo al convegno L’economia che fa il bene – significa anche riconoscere i condizionamenti del mercato nelle nostre vite e nel nostro rapporto con il pianeta. Ciò che è stato trasformato in merce – l’acqua dei fiumi, il buio della notte, l’aria pulita, il tempo libero, le domeniche – può tornare bene comune da proteggere.
Bere un caffè, parlare in piazza, leggere in un parco, affittare a prezzi giusti: gesti semplici ma oggi profondamente politici. In un mondo dove tutto si misura e si monetizza, ogni spazio di gratuità è una piccola ribellione civile, una palestra in cui tempo e relazioni non hanno prezzo.
Per giochi e stare in compagnia l'oratorio Madonna della Pace sara' aperto tutti i Mercoledì dalle 15.00 alle 17.00 e tutti i venerdì dalle 17.00 alle 19.00.
SERATE CINEMA IN ALLEGRIA!
Il primo venerdì del mese (orario 17.00–22.30):
Vota il film: https://strawpoll.com/xVg7167rKyr
Proponi idee in chat: https://chat.whatsapp.com/KBSwAl7WIxm594wI8umwrJ
Info e prenotazioni: 351-6044640
17:00 oratorio aperto
19:00 pizza insieme (prenotazione entro le 18.00)
20:00 film votato nel sondaggio
L’oratorio rimarrà comunque aperto anche durante la serata cinema fino al termine della proiezione.
Durante le serate raccolta beni alimentari per le famiglie.

Pranzo comunitario

Domenica 23 novembre ore 12.30
Centro parrocchiale S. Pio X
Le adesioni si ricevono dopo le Messe delle ore 10.00, a San Pio X,
entro il 16 novembre.
Per eventuali informazioni chiamare 340 3539382

IMPEGNI E INIZIATIVE DELLA DIOCESI
Martedì 18 Novembre: Veglia di preghiera per le vittime e i sopravvissuti agli abusi
Ore 20.30 Chiesa di san Daniele a Lonigo
L’équipe diocesana ha scelto per questa V giornata di andare in un luogo più periferico della diocesi, come segno di Chiesa in uscita. E’ stata scelta la chiesa di san Daniele anche perché Chiesa giubilare per la diocesi di Vicenza. Presiederà la veglia don Giampaolo Marta, vicario generale.
Venerdì 21 novembre: “Leone XIV Visto da vicino”
Ore 20.45 Centro diocesano A. Onisto, Via Rodolfi 14
Una serata di parole e immagini per conoscere Papa Prevost
Domenica 23 Novembre: Solennità di Cristo Re
Ore 10.30 In cattedrale il vescovo Giuliano presiede la S. Messa e celebra la Cresima di giovani e adulti

IMPEGNI E INIZIATIVE DELL’UNITA' PASTORALE
Recita del Santo Rosario
A San Pio X la recita del Santo Rosario prosegue ogni sera alle ore 17.45 dal lunedì al venerdì (in chiesa) prima della Messa feriale.
Lunedì 17 novembre: Formazione animatori GEM e GES U.P.
Ore 20.50 Centro parrocchiale San Pio X
Mercoledì 19 novembre: Incontro catechiste di 4ª elementare U.P.
Ore 20.45 Canonica San Pio X
Giovedì 20 novembre Consiglio pastorale unitario
Ore 20.45 Centro comunitario Madonna della Pace
Venerdì 21 novembre: Conferenza San Vincenzo U.P.
Ore 16.00 Canonica San Pio X
«Nonostante le molte difficoltà che affliggono oggi le nostre famiglie, non dimentichiamoci, per favore, di questo: le famiglie non sono un problema, sono prima di tutto un’opportunità. Un’opportunità che dobbiamo curare, proteggere e accompagnare. È un modo di dire che sono una benedizione. […] Si discute molto oggi sul futuro, su quale mondo vogliamo lascare ai nostri figli, quale società vogliamo per loro. Credo che una delle possibili risposte si trova guardando voi, ognuno di voi: vogliamo lasciare un mondo di famiglie. È la migliore eredità: lasciamo un mondo di famiglie. Certamente non esiste la famiglia perfetta, non esistono sposi perfetti, genitori perfetti né figli perfetti, e, se non si offende, io direi suocera perfetta. Non esistono. Ma questo non impedisce che siano la risposta per il domani. Dio ci stimola all’amore e l’amore sempre si impegna con le persone che ama. Per questo, abbiamo cura delle nostre famiglie, vere scuole del domani. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà. Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri centri di umanità».
(Papa Francesco, testo tratto dal Viaggio apostolico a Cuba, 22 settembre 2015)

Insegnami ad ascoltare, o mio Dio,
chi sta accanto a me,
la mia famiglia, i miei amici, i miei colleghi.
Aiutami a capire che, per quante parole io possa udire,
il messaggio è: "Accoglimi come persona. Ascolta me".
Insegnami ad ascoltare, o Dio premuroso,
i lontani, il bisbiglio dei senza speranza,
il lamento dei dimenticati,
il grido degli angosciati..
Aiutami ad avere meno paura,
a fidarmi della voce interiore,
che risuona nel mio intimo.
Insegnami ad ascoltare, Santo Spirito,
la tua voce, nell'attività e nella noia,
nella sicurezza e nel dubbio,
nel rumore e nel silenzio.
Ruth Mc Lean
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore...
Per molti cristiani è un obbligo, una routine che rischia di diventare un peso. In realtà le motivazioni di recarsi in chiesa la domenica hanno la loro prima radice nei comandamenti dati da Dio, sul Sinai, a Mosé quando si legge: “ricordati del giorno di sabato per santificarlo”. Quindi la dedicazione di un giorno interamente al Signore.
Il progetto nasce dalla constatazione che nel nostro quartiere di San Pio X poche sono le occasioni dedicate ai bambini dai 6 ai 10 anni (età caratterizzata da forte crescita e numerosi cambiamenti) per incontrarsi e divertirsi assieme di Domenica..